La Nuova PEG è Davvero Vicina
La PEG (Piccola Era Glaciale) è oramai iniziata. Anche quest’anno, come è già successo l’anno scorso, stiamo assistendo ad un innevamento dell’emisfero settentrionale già da record nonostante la stagione invernale sia ancora lontana.
Dopo l’inverno più nevoso della storia nel 2019-20, l’FMI (Istituto Meteorologico Finlandese) ha rilasciato il primo lotto di dati per la stagione 2020-21 confermando il trend di crescita riguardo la copertura nevosa dell’emisfero settentrionale osservata negli ultimi anni. Ciò va completamente a smentire le tesi, oramai la buona delle quali parte a sfondo prettamente economico-politico, di una fantascientifica sparizione dei ghiacci e delle nevi artiche.
Nelle ultime settimane si sono registrati accumuli nevosi da record su varie parti dell’emisfero settentrionale in particolar modo sulle Montagne Rocciose, sulle pianure siberiane settentrionali e sul Canada occidentale nonché la più recente nevicata osservata nelle Alpi europee. Queste sono notizie che non leggerete ne sentirete mai da nessun mainstream fedele al dogma Riscaldamento Globale.
Ghiacci eccezionalmente in crescita anche sulla Groenlandia che negli ultimi anni ha accumulato un surplus nevoso senza precedenti andando a confermare le teorie di un progressivo raffreddamento climatico a partire dai poli legato al minimo solare storico in essere. Naturalmente ora tutta l’attenzione mediatica, inquinata da teorie economiche-politiche di un riscaldamento globale a tutti i costi, si concentrerà solo nelle zone in cui effettivamente si è avuta una risalita termica, pure essa concorde in pieno con le ricostruzioni climatiche dell’ultimo grande minimo solare.
Infatti, la temperatura dell’Artico sembra effettivamente essere aumentata e ciò è strettamente legato al fatto che il Sole nel suo minimo prolungato gioca un ruolo importante nell’ondulazione decisa della corrente a getto andando a produrre fenomeni meteorologici estremi sia dal lato freddo che dal lato caldo. Ciò che vediamo oggi, riguardo alla distribuzione delle zone sopra e sotto media, è perfettamente correlato alla mappa delle temperature ricostruita dalla NASA inerente al periodo del grande minimo solare di Maunder.
Presto tutte le teorie fantascientifiche di un riscaldamento globale inarrestabile saranno sgretolate dall’incalzare oramai inarrestabile del Nuovo Grande Minimo Solare che gradualmente poterà un forte raffreddamento globale ad iniziare dalle alte latitudini fino a spingersi verso i tropici. I tempi oramai sono maturi ed il processo ha già avuto il suo inizio. Tutto a conferma di come il Sole sia l’UNICO motore climatico della terra, la fonte di energia che da sempre ha plasmato i processi climatici sul nostro pianeta e anche sugli altri pianeti del Sistema Solare.